7 luglio pernottamento a Todiano Comune di Preci, presso “Casa Bettini”, Il paese rimane a 15 chilometri da Preci, a circa 1000 metri s.l.m. Purtroppo è uno dei tanti paesi dove il terremoto ha fatto notevoli danni, infatti ci sono solo alcune case abitate al di fuori del nucleo centrale, il resto è “zona rossa” sebbene alcune case non siano state danneggiate i proprietari non vi posso accedere perché, magari, ce né una vicina che ha subito dei danni e si temono crolli anche perché ancora le scosse non sono finite del tutto.
Giorno 8 partenza per Norcia e visita alla
Città, la prima cosa che colpisce è il silenzio, poche macchine, negozi chiusi,
muri crollati, macerie ancora da spostare e, incredibili impalcature per
sostenere alcune parti di strutture, non completamente crollate, come: Chiese, torri, campanili, edifici importanti.
Alle 9.30 ci
rechiamo al bivio con la provinciale 477 che porta a Castelluccio, sapevamo che
dovevano aprire alle 10.00. Grandi cartelli e sbarre non erano ancora stati
rimossi, poco dopo però, si parte, ma aimè, a circa metà percorso, altra
sbarra, si attende il Sindaco per l’inaugurazione dell’apertura.
Ok, ora si
va, la strada è ancora disastrata, in alcuni tratti si viaggia a senso unico
alternato.
Finalmente
si giunge al naturale balcone dove si scorge la sottostante Piana di Castelluccio.
Il cuore batte forte Castelluccio è là come un nido di rondine; da
questa distanza tutto sembra come sempre, lo spettacolo è lo stesso di tutti
gli anni: il piano grande spettacolare piano con la sua storia, i suoi fiori, i
cavalli, le pecore; ma quest’anno c’è qualcosa di diverso, non c’è gente, solo
alcune macchine salite con noi; sebbene io ami il silenzio, questo mi procura
una stretta al cuore.
I fiori ci sono, non tanti come gli altri anni, ma questo dipende solo
dalla siccità, si perché non bastava il terremoto per rovinare questa povera gente,
che, comunque, si sono impegnati a lavorare la terra poi a seminare, ci voleva
anche la siccità per completare l’opera.
Infatti i fiori sono tristi e sofferenti e le lenticchie si vede proprio
che hanno sete!
Percorriamo il piano grande, in auto, al bivio per Forca di Presta,
veniamo fermati e invitati a parcheggiare. A Castelluccio ci si arriva a piedi,
la gente di Castelluccio sta dimostrando coraggio e voglia di
ricominciare; infatti, coltivatori e commercianti, hanno unito le forze per
allestire uno stand.. dove si prodigano per preparare piatti con prodotti
tipici, questo per far si che al visitatore non venga a mancare una minima
accoglienza. Grazie Castellucciani!!! Le lenticchie con salsiccia erano davvero
squisite!!!
Ritorniamo poi all’auto e ci dirigiamo a Forca di Presta. Lungo il
percorso facciamo varie soste per fotografare campi di assetate lenticchie, dove dominano fiordalisi ed anche
alcuni papaveri. Niente a che fare con le fiorite degli anni passati.
Splendi cavalli al "piano grande"
Ripercorriamo il piano grande e ci dirigiamo verso Norcia dove sostiamo
per acquistare alcuni prodotti locali, avrei preferito cento volte poterli
acquistare a Castelluccio, come ho sempre fatto, ma quest’anno non è stato
possibile.
Lungo la strada per Todiano, transitiamo da Abeto altro paese fantasma.
Giorno 9 ci svegliamo presto,
vorremmo fare diverse visite. Prima sosta a pochi chilometri per visitare L’antica
Abbazia di S. Eutizio a Piedivalle, sorta accanto alle grotte di un antico
eremitaggio, nel comune di Preci fu il più importante centro spirituale e
temporale di tutta l’Alta Val Nerina, fino a quando nel corso del XIII secolo
cadde sotto l’influenza del nascente
Comune di Norcia. Era formata a Cittadella fortificata con torre campanaria ,
fontana, ampio
piazzale costruito nel 1599. Ci sarebbero state diverse cose da osservare
come: il ,portale della facciata del
1190, un rosone del 1236, l’abside rimaneggiata nel XIV secolo. L’abbazia
divenne famosa per le notevoli capacità mediche dei monaci; nel medioevo e nel
Rinascimento, almeno 30 Dinastie di Chirurghi formano l’albo d’oro dei
Preciani, ( agli interessati consiglio "internet digitando l'Abbazia di S. Eutizio, c’è molto di più da leggere): ma aimè la troviamo presidiata
dall’esercito, quindi solo foto esterne.
Quindi andiamo a Preci sperando di poter entrare nel centro storico dove
si trovano stemmi, memorie e iscrizioni
che esaltano quegli intraprendenti seguaci d’Ippocrate, ma niente da fare, l’ì c’erano
i Carabinieri e l'ingresso transennato!
Ripartiamo, raggiungiamo la S.S.209 della Val Nerina e sostiamo per visitare L'Abbazia (Lebrosario) di S. Lazzaro in “Valloncello”.“lu Cuniuntu”. La tradizione locale vuole che San Francesco abbia eretto “una casa” ove trovassero accoglienza quanti erano stati colpiti dalla lebbra, lasciando così all’umanità un messaggio di speranza e di vita, diretto a quelle persone che rimaste infette, erano costrette ad allontanarsi dalla società. "anch'essa l'abbiamo trovata diroccata".
Altra sosta a "Vallo sul Nera" quasi graziato dal terremoto, solo un paio di Chiese con pochi danni.
Non ci resta altro da fare che ritornare un po delusi, ma soprattutto spiacenti
e tristi per gli abitanti di quei luoghi
e per la distruzione di strutture medioevali che difficilmente recupereranno
interamente loro valore storico.
Alla prossima "Casrtelluccio" ritornerai in piedi e ci riserverai tante emozioni!!! Anna