giovedì 13 luglio 2017

Tre giorni a zonzo fra Marche e Umbria 7-8-9 luglio 2017


7 luglio pernottamento a Todiano Comune di Preci, presso “Casa Bettini”, Il paese rimane a 15 chilometri da Preci, a circa 1000 metri s.l.m. Purtroppo è uno dei tanti paesi dove il terremoto ha fatto notevoli danni, infatti ci sono solo alcune case abitate al di fuori del nucleo centrale, il resto è “zona rossa” sebbene alcune case non siano state danneggiate i proprietari non vi posso accedere perché, magari, ce né una vicina che ha subito dei danni e si temono crolli anche perché ancora le scosse non sono finite del tutto.
Giorno 8 partenza per Norcia e visita alla Città, la prima cosa che colpisce è il silenzio, poche macchine, negozi chiusi,
muri crollati, macerie ancora da spostare e, incredibili impalcature per sostenere alcune parti di strutture, non completamente crollate, come:
Chiese, torri, campanili, edifici importanti.
Alle 9.30 ci rechiamo al bivio con la provinciale 477 che porta a Castelluccio, sapevamo che dovevano aprire alle 10.00. Grandi cartelli e sbarre non erano ancora stati rimossi, poco dopo però, si parte, ma aimè, a circa metà percorso, altra sbarra, si attende il Sindaco per l’inaugurazione dell’apertura.

Ok, ora si va, la strada è ancora disastrata, in alcuni tratti si viaggia a senso unico alternato.

Finalmente si giunge al naturale balcone dove si scorge la sottostante Piana di Castelluccio.

Il cuore batte forte Castelluccio è là come un nido di rondine; da questa distanza tutto sembra come sempre, lo spettacolo è lo stesso di tutti gli anni: il piano grande spettacolare piano con la sua storia, i suoi fiori, i cavalli, le pecore; ma quest’anno c’è qualcosa di diverso, non c’è gente, solo alcune macchine salite con noi; sebbene io ami il silenzio, questo mi procura una stretta al  cuore.
I fiori ci sono, non tanti come gli altri anni, ma questo dipende solo dalla siccità, si perché non bastava il terremoto per rovinare questa povera gente, che, comunque, si sono impegnati a lavorare la terra poi a seminare, ci voleva anche la siccità per completare l’opera.
Infatti i fiori sono tristi e sofferenti e le lenticchie si vede proprio che hanno sete!

Percorriamo il piano grande, in auto, al bivio per Forca di Presta, veniamo fermati e invitati a parcheggiare. A Castelluccio ci si arriva a piedi,

la gente di Castelluccio sta dimostrando coraggio e voglia di ricominciare; infatti, coltivatori e commercianti, hanno unito le forze per allestire uno stand.. dove si prodigano per preparare piatti con prodotti tipici, questo per far si che al visitatore non venga a mancare una minima accoglienza. Grazie Castellucciani!!! Le lenticchie con salsiccia erano davvero squisite!!!

Ritorniamo poi all’auto e ci dirigiamo a Forca di Presta. Lungo il percorso facciamo varie soste per fotografare campi di assetate  lenticchie, dove dominano fiordalisi ed anche alcuni papaveri. Niente a che fare con le fiorite degli anni passati.
Splendi cavalli al "piano grande"

Ripercorriamo il piano grande e ci dirigiamo verso Norcia dove sostiamo per acquistare alcuni prodotti locali, avrei preferito cento volte poterli acquistare a Castelluccio, come ho sempre fatto, ma quest’anno non è stato possibile.
Lungo la strada per Todiano, transitiamo da Abeto altro paese fantasma.
Giorno 9  ci svegliamo presto, vorremmo fare diverse visite. Prima sosta a pochi chilometri per visitare L’antica Abbazia di S. Eutizio a Piedivalle, sorta accanto alle grotte di un antico eremitaggio, nel comune di Preci fu il più importante centro spirituale e temporale di tutta l’Alta Val Nerina, fino a quando nel corso del XIII secolo cadde sotto l’influenza del nascente  Comune di Norcia. Era formata a Cittadella fortificata   con torre campanaria ,
fontana, ampio piazzale costruito nel 1599. Ci sarebbero state diverse cose da osservare come:  il ,portale della facciata del 1190, un rosone del 1236, l’abside rimaneggiata nel XIV secolo. L’abbazia divenne famosa per le notevoli capacità mediche dei monaci; nel medioevo e nel Rinascimento, almeno 30 Dinastie di Chirurghi formano l’albo d’oro dei Preciani, ( agli interessati consiglio "internet digitando l'Abbazia di S. Eutizio, c’è molto di più da leggere):  ma  aimè la troviamo presidiata dall’esercito, quindi solo foto esterne.
Quindi andiamo a Preci sperando di poter entrare nel centro storico dove si trovano stemmi,  memorie e iscrizioni che esaltano quegli intraprendenti seguaci d’Ippocrate, ma niente da fare, l’ì c’erano i Carabinieri e l'ingresso transennato!
Ripartiamo, raggiungiamo la S.S.209 della Val Nerina e sostiamo per visitare L'Abbazia (Lebrosario) di S. Lazzaro in “Valloncello”.“lu Cuniuntu”. La tradizione locale vuole che San Francesco abbia eretto “una casa” ove trovassero accoglienza quanti erano stati colpiti dalla lebbra, lasciando così all’umanità un messaggio di speranza e di vita, diretto a quelle persone che rimaste infette, erano costrette ad allontanarsi dalla società. "anch'essa l'abbiamo trovata diroccata".











Altra sosta a "Vallo sul Nera"  quasi graziato dal terremoto, solo un paio di Chiese con pochi danni.
Non ci resta altro da fare che ritornare un po delusi, ma soprattutto spiacenti e tristi per gli abitanti  di quei luoghi e per la distruzione di strutture medioevali che difficilmente recupereranno interamente loro valore storico.
                Ultima sosta al torrente nera per rinfrescarci nelle sue limpide e freschissime acque.
Alla prossima "Casrtelluccio" ritornerai in piedi e ci riserverai tante emozioni!!!  Anna



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