sabato 6 marzo 2010

VACANZA SULL'ALTOPIANO DI LAVARONE

DAL 17 AL 21 FEBBRAIO 2010
Non esiste un vero e proprio paese chiamato Lavarone bensì 19 piccole frazioni fra cui: Albertini, Azzolini, Bertoldi, Cappella, Chiesa, Gasperi, Gioghi, Stengheli.... Centri sportivi attrezzati, impianti da sci, e campi scuola, attirano nella zona non solo escursionisti bensì famiglie intere. L'estate a lavarone è ideale per fare trekking e il laghetto infonde serenità e pace ben lo sapeva Sigmund Freud che quì amava andare a passeggio durante le sue vacanze.

Stengheli, dove noi alloggiavamo, è un luogo ideale come punto di partenza per passeggiate, escursioni e visite ai vari Forti Austroungarici.

Nelle vicinanze si trova Il Forte Belvedere Gschwent, dove ha sede il museo della prima guerra mondiale nelle Alpi. Il forte austro-ungarico, costruito per sorvegliare il confine sopra la Val D'Astico, è una delle più importanti testimonianze della linea del fronte della Grande Guerra.


Sulla sommità di Monte Rust venne allestita una stazione di collegamento ottico con vari proiettori elettrici per entrare in comunicazione con gli altri forti. Monte Rust si trova nei pressi di Lavarone Chiesa e rimane circa a metà della line fortificata.



A Slaghenaufi si trova il cimitero che accoglie i resti di750 austro-ungarici caduti sul vesante orientale del fronte degli altipiani tra il 1916 ed il 1918 Suddiviso su gradoni, è l'unico che espone le croci dei caduti con i rispettivi nomi. Alle sue spalle, il massiccio calcareo del Becco di Filadonna.




Il nome Becco di Filadonna deriva da due caratteristiche torri calcaree, una è la "madonnina" torre rocciosa alta 50 metri, chiaramente visibile da Trento. Secondo una leggenda, le due cime sono due giganti pietrificati e, ad occhio nudo, fanno pensare ad una donna che fila





Spostandosi verso Vezzena si può raggiungere Forte di Busa Verle.Costruito tra il 1907 e il 1914 sorge quasi al confine tra le provincie di Trento e Vicenza. pesantemente bombardato nei primi mesi di guerra, dalmaggio 1916, con l'inizio della Strafexpedition (spedizione punitiva) e lo spostamento più a sud-est del fronte, divenne sede di alloggiamenti e punto ottico di collegamento. Fu smaltellato negli anni '30 e venduto al Comune di Levico, insieme al Forte del Pizzo, per £ 2.600 il 28.12.1930.



Il percorso per giungere a Baita Belem si svolge all'interno di una rigogliosa abetaia e la baita è davvero un piccolo gioiello. Si consoglia vivamente, ad ogni modo, di proseguire per il belvedere.




Mai nome fu più appropriato; la vista spazia dai sottostanti laghi di Caldonazzo e di levico e, all'orrizonte si distinguono benissimo le cime del Gruppo del Brenta e dei monti: Adamello,Ortles e Latemar. Un vero spettacolo!!








I cenni storici sono stati tratti da
http://www.laviadelbrenta.it/