A ridosso di una quinta sullo spartiacque fra le Valli del Lamone e del Senio, svetta il Borgo di Lozzole. La grande Chiesa dedicata a S. Bartolomeo costruita nel 1782, forse su di una precedente struttura, si innalza verso il cielo dimostrando tutta la sua religiosità.
Per raggiungere il luogo: da faenza si seguono le indicazione per Brisighella. Primo centro della vallata che si raggiunge dopo 12 chilometri. Borgo tipicamente rinascimentale posto ai piedi delle colline a formazione gessoso, su cui fanno bella mostra: la torre dell'orologio, il castello dei veneziani e la chiesa di Monticino. Proseguendo si incontrano vari borghi fra cui Fognano, S. Cassiano, Popolano, per giungere poi a Marradi. Superato il paese si seguono le indicazioni, Colla di Casaglia-Firenze.
Per raggiungere il luogo: da faenza si seguono le indicazione per Brisighella. Primo centro della vallata che si raggiunge dopo 12 chilometri. Borgo tipicamente rinascimentale posto ai piedi delle colline a formazione gessoso, su cui fanno bella mostra: la torre dell'orologio, il castello dei veneziani e la chiesa di Monticino. Proseguendo si incontrano vari borghi fra cui Fognano, S. Cassiano, Popolano, per giungere poi a Marradi. Superato il paese si seguono le indicazioni, Colla di Casaglia-Firenze.
Si prosegue per alcuni chilometri; per la precisione fino a poco dopo aver superato il sottopasso del treno ed in vista del Borgo di Fantino.
Si parcheggia l'auto sulla destra, proprio all'inizio del sentiero n.529 per lozzole. (m.441)Subito si appoggiano i piedi su di una mulattiera ancora ben conservata. L'antica mulattiera per Lozzole e Capergozzole.
La salita a Lozzole è tranquilla e costante. Dopo avere superato un rudere di una casa,
si giunge all' Az. Agricola Praticino
(m. 535 ore 00.20)
Noi, abbiamo sempre tovato chiuso.
Nelle vicinanze c'è un piccolo albero di Euonymus europaeus volgarmente chiamato Berretta da prete. Il legno bianco, duro e compatto di questo alberello veniva usato, un tempo, per fare i fusi per filare la lana, grezza, per trasformarla in filo. Da questo uso del legno deriva, probabilmente il nome comune di "fusaggine" con cui a volte è indicata questa pianta. Per gran parte dell'annola berretta da prete è un arbusto poco appariscente, ma, in autunno dichiara la propria identità con uno sfoggio di foglie rosso-scuro o rosso-rosa e di frutti a quattro lobi, che, a maturità, si aprono mostrando i semi di un colore arancione vivo, del tutto inconsueto. A motivo di questo sfoggio autunnale, questa pianta viene coltivata nei giardini e nei parchi come ornamentale, e da essa sono state tratte alcune varietà molto attraenti. Cresce particolarment bene su terreni basici. L'albero emana un odore sgradevole se ammacato e i frutti sono emetici. Erano usati dalle popolazioni rurali come purgante drastico; uso non privo di pericoli, data la loro velenosità. Nell'antichità, le foglie e i semi, ridotti in polvere, venivano spruzzati sulla pelle di bambini e degli animali per scacciare i bidocchi (Readers Digest - alberi e arbusti).
Si incontra una nuova casa senza nome sulla carta. Alcune mura sono ancora in piedi grazie al sostegno delle vitalbe (m. 578 - ore 00.32)
Si incontra una nuova casa senza nome sulla carta. Alcune mura sono ancora in piedi grazie al sostegno delle vitalbe (m. 578 - ore 00.32)
Nonostante il cielo sia coperto, gli alberi, timidamente, donano i loro colori autunnali.
commuove e dona serenità.
Sebbene in luoghi così sperduti un fiore non manca mai.
Ancora oggi si possono vedere, lungo le "mulattiere", antiche vie di collegamento fra valle e valle, preziose sorgenti dove l'uomo attingeva acqua sia per sè stesso sia per abbeverare il bestiame.Questa sorgente con due fontanelle che ora vediamo invasa da edera e da altre erbe infestanti, un tempo sicuramente era tenuta curata e ben pulita e vi sgorgava acqua limpida e fresca. (m. 616 - ore 11.00)
Salendo, il bosco si dirada ed alcune finestre lasciano intravedere il crinale spartiaque fra, il Senio e il Lamone, luogo in cui siamo diretti e dove troveremo l'antico Borgo di Lozzole.
Poco più avanti troviamo la settecentesca casa denominata "Stabbia". Il cardinale Federico Cattani nacque a Marradi nel 1865 e morì nel 1943. La sua casa di famiglia era la Villa di Stabbia, che è fra Fantino e Lozzole. La sua residenza cardinalizia era a Roma, ma ogni tanto tornava a Stabbia e di certo qualche volta sarà salito alla chiesetta di Lozzole, che è nel crinale lì vicino. Qui c’era un Gesù Bambino, di gesso e stoffa, che probabilmente è abbastanza vecchio (m. 648 - ore 11,21). Per l'articolo completo cliccare quiQuesto stemma si trova sulla facciata di Villa Stabbia, forse appartiene alla famiglia Cattani.
(Ci stiamo informando)
Particolare del portale
Stabbia aveva, come la maggioranza delle case padronali dell'epoca, la sua cappella privata. Ancora per poco, questa bella cappella, la vedremo ancora in piedi; il tetto è crollato e la nicchia dove all'oggiava la Madonnina è per terra,
Tutto questo provoca molto tristezza.
Anche le successive case che si incontrano non sono messe in condizioni migliori. Dopo circa cento metri, sulla destra c'è un'altra grande casa "Finto Morto" con un grande cortile ed un grosso blocco di arenaria come architrave sulla porta principale. Quanta fatica avranno fatto per sistemare questo grosso masso?
Si prosegue sempre in leggera salita e, poco dopo, si intravede l'antico Borgo di Lozzole.
Ma, le case non sono finite. Su di un bel pianoro a pochi passi dal Borgo di Lozzole, c'è un'ultima casa, anche questa senza nome sulla carta.
Volgendo lo sguardo verso il Borgo, vediamo stupendi cavalli al pascolo.
Il campanile a vela della chiesa di Lozzole.
IL Borgo, almeno giungendovi da questa parte, non ha proprio l'aspetto del Borgo medioevale, bensì di un luogo deserto che sta andando in rovina. Così non è giungendovi dalla parte opposta, dove subito appare la grande chiesa restaurata.
(m. 793 - ore 12.04).
Come dicevo, questo è quello che si vede appena si giunge. Questo,un tempo era il bagno.
I resti di un bell'arco che si affaccia sulla valle del Senio.
Il Borgo visto dall'alto.
La Chiesa dedicata a S. Bartolomeo.
Il soffitto dopo il restauro.
La piccola fatica, per giungere in questo luogo, viene ampiamente premiata, non solo dal panorama che di quì si può ammirare sulle due valli, ma anche e soprattutto, nel constatare la lenta rinascita del Borgo. Per ora è stata restaurata solo la chiesa ma c'è la volontà di recuperare anche parte del Borgo.
Tempo di percorrenza: ore 3.50 circa
Dislivello: m. 352
Difficoltà: nessuna
La Chiesa dedicata a S. Bartolomeo.
Il soffitto dopo il restauro.
Alcuni particolari allinterno della
chiesa
chiesa
La piccola fatica, per giungere in questo luogo, viene ampiamente premiata, non solo dal panorama che di quì si può ammirare sulle due valli, ma anche e soprattutto, nel constatare la lenta rinascita del Borgo. Per ora è stata restaurata solo la chiesa ma c'è la volontà di recuperare anche parte del Borgo.
Tempo di percorrenza: ore 3.50 circa
Dislivello: m. 352
Difficoltà: nessuna