sabato 21 novembre 2015

Pietrapazza anello classico

Dopo vari anni torno a Pietrapazza in compagnia di Adriano e Franco.
La bella chiesa di S. Eufemia alle Graticce  detta di Pietrapazza testimoniata fin dal 1595, da Monsignor Peruzzi Vescovo di Sarsina, fa bella mostra di sé, lì, nel suo "nido" fatto di solitudine e di silenzio. Osservarla dall'alto sembra minuscola, ma appena sei ai suoi piedi ed alzi gli occhi per osservare il campanile, si mostra in tutta la sua grandezza e lo stupore emerge da dentro. La facciata severa, senza fronzoli, eppure stupenda ti induce a soffermare lo sguardo ed inevitabilmente affiorano emozioni.

Scendiamo quindi su sentiero (n.221). Il ponticello sul bidente, sempre più malconcio, dimostra molti più anni di quelli che ha in realtà, infatti è stato costruito nel 1897, ma sembra di un'epoca più antica ed anche la storica mulattiera che collegava Pietrapazza a Ridracoli  è oramai distrutta.

















In breve si giunge a Ca' Rignone,
la natura se la sta riprendendo












a Ca' Abetaccia.
alcune mura ancora resistono sostenute da vitalbe, rovi, sambuchi.






Anche in questa stagione si trova qualche fiorellino


Il suo nome è "Scabiosa"


















il famoso "melo" poco prima di Siepe dell'Orso







Giunti al bivio di Siepe dell'Orso ci siamo affacciati per vedere la  bella valle dove si trova il Ca' Paretaio"...



e la nebbia che tentava di scavalcare il crinale, ma per fortuna non c'è riuscita, così abbiamo viaggiato tutto il giorno riscaldati da un tiepido sole.
Sarebbe stata mia intenzione chiudere l'anello scendendo da Ca' di Giorgio, Ca' dei Maestri, come avevo fatto l'altra volta, ma ho visto che non è stato segnato e non sapendo come poteva essere  messo, abbiamo desistito.


(Ad ogni modo mi sono ripromessa di andare a vedere partendo da Pietrapazza e facendo in salita il sentiero che passa da tutte le case. Come feci anni fa, accompagnata da Giancarlo Gianbianchi che partimmo armati di sega e cesoie per liberare il sentiero.)

Quindi abbiamo proseguito a sinistra, in salita, all'interno di una splendida faggeta che ci ha portati alla strada forestale.



A questo punto, dato che avevamo perso un po di tempo, abbiamo pensato di non salire per il n. 207 che ci avrebbe portati a poggio delle Bertesca poi, al passo della Bertesca, dove a sx avremmo trovato il n 205; bensì siamo andati a sx seguendo la strada forestale.
Abbiamo poi trovato il sentiero n. 205 che proveniva da sx, quello che dovevamo prendere per scendere a Pietrapazza. Ma abbiamo proseguito ancora per circa 100 metri per andare a consumare il nostro panino vicino alla Fonte delle Cavalle. Acqua freschissima! Dirò di più gelata.






Siamo poi ritornati sui nostri passi e siamo scesi a dx sul n. 205 che conduce a Pietrapazza, passando dall'Eremo Nuovo.











verso Eremo Nuovo

























Una finestra all'Eremo Nuovo
































oggi abbiamo trovato anche una bella cascatella.

























denominata da Adriano il "cuore della foresta









e questi i "guardiani della rivoluzione"














Anche senza molti colori la foresta può donarci emozioni.
Qui non si sa dove appoggiare gli occhi. La trovo magica!







Elleboro o (Rosa di Natale) pianta velenosa











Ca' Cialdella


















Fantastico crinalino "pelato", in arenaria




















Maestà del Raggio















ed ecco chiuso l'anello













e Lei è bellissima!!




I partecipanti
da sx: Adriano, Anna, Franco






Tempo ore 5
Dislivello m. 500 circa
Lunghezza Km. 10.500 misurata sulla carta
anna

sabato 24 ottobre 2015

GIRO SOFT A LOZZOLE. 23 ottobre 2015


E’ sempre una camminata estremamente coinvolgente raggiungere  l’antico Borgo di Lozzole. Io, fino a ieri, l’ho sempre raggiunto partendo: come prima scelta, da Fantino, nella Valle del Lamone, percorrendo il sentiero CAI n. 529, oppure, da Palazzuolo, Valle del Senio, su sentiero CAI n. 685, fino al Monte Prevaligo, poi su n. 505 fino al Borgo di Lozzole. Ma ieri, causa il mio scarso allenamento  ed un problemino ad una caviglia del neo-escursionista, che mi accompagnava,  ho pensato di portarmi abbastanza in alto con l’auto. Così  sono passata da Acquadalto ed ho  preso la vecchia strada per Lozzole.  Giunta, però, a circa metà percorso, ho parcheggiato ed abbiamo incominciamo a camminare. Fatto circa un chilometro, vediamo il cartello pubblicitario di 
“Ca’ Scheta  Bed e Breakfast”.





Non ero mai passata di lì, quindi, non conoscevo questo posto. Incuriositi  siamo andati a vedere e la sorpresa è stata davvero grande.








ad un primo sguardo, la casa non sembra ristrutturata e vien da pensare che non sia quella la casa di cui si legge sul cartello, ma poi come ci si avvicina si capisce che la ristrutturazione non poteva essere fatta meglio di così.







 tutto è stato riportato come in origine




















e, quando si entra non si sa dove appoggiare gli occhi...










si respira un'aria di buon gusto, competenza e signorilità, senza sfarzo, che fa stare bene.
















Forse non sono le parole giuste per commentare quello si trova all'interno di questa CASA, ma io esprimo quello che mi ha trasmesso la visita.









tutto in armonia














la zona notte curata nei minimi particolari


















con negli occhi, quest'armonia, d'altri tempi,









ripartiamo.







Dieci minuti di cammino e ci troviamo
a Campergozzole, la sua vista provoca sempre tristezza perchè ormai non ce la fa proprio più.






possibile che almeno non si possa CONSOLIDARE???                                           E' un patrimonio architettonico e culturale che non deve andare perso!!!!





Si spendono tanti soldi in opere inutili!!! Perchè gli assessori di competenza di Palazzuolo non si fanno un giretto da queste parti per vedere cosa si lasciano alla spalle con incomprensibile indifferenza???









Qui si vede la struttura dell'antica mulattiera.












Lozzole, grazie al Parroco e,



ad un gruppo di volontari sensibili e amanti della storia e delle nostre radici, sta rinascendo!






Vista verso la valle del Lamone












andiamo alla croce dove una volta esisteva un castello














bella salitina..



ed ecco arrivati. La piccola fatica regala una vista stupenda! Era un po che non salivo quassù.
Di quassù mi sento più vicina al cielo....








Lozzole è adagiato sulla quinta che separa la valle del Lamone dalla valle del Senio, posizione strategica, in passato, per meglio difendersi!





anna



mercoledì 14 ottobre 2015

A caccia di colori autunnali - lunedì 12 ottobre 2015

Campigna, Rifugio Cai di Forli, Monte Falco

Fosso del Satanasso
Verso Campigna
Arrivo al Rifugio CAI di Forli
Partenza per Monte Falco
Si entra in faggeta 
con più ci si alza meno sono le foglie sugli alberi 
in compenso si cammina su di un tappeto rosso
sentiero "00"-GEA
segnavia verticale sul Monte Falco
panchina al belvedere, ma oggi si vede solo nebbia
quindi ho fatto la foto, all'amico Guido.
al ritorno si apre una finesrta 
anche verso la toscana
spettacolare faggeta
                                                                                                                        anna