Castelvetro si trova a circa 18 km da Modena ed a 150 m, di altitudine, situato su di una dolce collina.
Abitato sin dal paleolitico, come risulta dai diversi reperti storico-archeologici come gli AMIGDALOIDI.
http://www.comune.castelvetro-di-modena.mo.it/
La Torre dell'Orologio è a pianta quadrata con la base a scarpa per allargare lo spessore dei muri e quindi aumentarne la stabilità.Essa rappresenta ciò che resta dell' antica struttura fortificata nel lato est del castello, i cui ultimi resti furono demoliti nel 1934-35, quando furono eseguiti i lavori di costruzione della piazza Roma.
La torre Matildica attuale, posta ad oriente, non può essere quella originaria, se non molto trasformata. Si hanno notizie certe, tra l'altro, di restauri effettuati dalla famiglia Rangoni nel XVIII secolo, all'epoca in cui fu rifatta la chiesa all'interno del castello.
Di pianta quadrata, con struttura muraria mista in mattoni e pietra, è coronata da un apparato a sporgere, in mattoni, forse quattrocentesco o della seconda metà del secolo XIV, costituito da mensolette, che reggono merli di foggia ghibellina, fra loro uniti superiormente da archi, che portano il tetto a quattro falde.
Di pianta quadrata, con struttura muraria mista in mattoni e pietra, è coronata da un apparato a sporgere, in mattoni, forse quattrocentesco o della seconda metà del secolo XIV, costituito da mensolette, che reggono merli di foggia ghibellina, fra loro uniti superiormente da archi, che portano il tetto a quattro falde.
Gli interventi di restauro sono stati effettuati nell'Ottocento e nel Novecento, dopo che il Castello venne in possesso del Comune di Castelvetro e gli importanti lavori di recupero terminati nel 2007, hanno interessato oltre il 70% dell'intero fabbricato, sia all'esterno che negli interni, rendendolo perfettamente funzionale. Da porre in particolare evidenza il restauro delle stanze dei vescovi, con il recupero degli antichi soffitti lignei e delle decorazioni affrescate. I lavori, in gran parte finanziati con fondi del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, hanno consentito di recuperare un immobile di valenza storica culturale unico nel suo genere; e che oggi si presenta utilizzabile a tutti gli effetti.
La Rocca di VignolaLa denominazione Vignola, che deriva dal latino vineola, piccola vigna, indica la coltivazione della vite, in epoca romana largamente praticata sui terreni alluvionali del Panaro. Ancor oggi, anche se il tessuto economico locale è costituito da piccole e medie imprese che spaziano in diversi comparti economici, la vocazione agricola è molto radicata sul territorio, tanto che Vignola è conosciuta in tutta Europa per la sua produzione cerasicola. Prima fra tutte la nota ciliegia Mora di Vignola.Un costante ed attento lavoro di restauro ha consentito in questi ultimi decenni di recuperare, sia a livello architettonico che pittorico, l’intera struttura.
Grazie alle ricerche storiche condotte è stato inoltre possibile risalire al significato complessivo
degli affreschi (che non posso farvi vedere perchè non si può fotografare), in gran parte databili al XV secolo, che decorano le sale del piano terra (sala dei Leoni e dei Leopardi, sala delle Colombe e sala degli Anelli) e alcuni locali del primo piano (sala delle Dame, sala degli Stemmi e sala dei Tronchi d’Albero). Le imprese e gli stemmi che campeggiano sulle pareti tramandano la storia della famiglia Contrari, evidenziando la sua stretta alleanza con gli Estensi. Ho inserito solo alcuni stralci delle varie notizie che ho trovato in internet. Chi è interessato può completare personalmente la ricerca. anna
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