Domenica 26 maggio 2011
Una solitaria passeggiata per raggiungere il grande e spettacolare invaso della Diga di Ridracoli.
Oggi, non è al suo massimo livello, ma i miei occhi rimangono incollati là, su quello specchio verdissimo e luccicante.
La rigogliosa vegetazione, invece, è al suo massimo splendore, il verde intenso del bosco viene interrotto solo dal brillante colore dei fiori.
Ginestre,
Campanule,
e Rosa Canina.
Essa deve il suo nome a Plinio il Vecchio. Egli affermava che un soldato romano fu guarito dalla rabbia con un decotto di radici della Rosa Canina.
Arrivata alla diga decido di proseguire per raggiungere il Rifugio Ca' di Sopra.
Tranquilla passeggiata con alcuni ripidi saliscendi che mi aiutano a tenere la mente legata ai miei passi.
La vista sul Lago, da Ca' di Sopra, mi commuove, a lungo rimango seduta sul prato fissando l'insieme: acqua, bosco, fiori, tutto lì, davanti ai miei occhi.
Sono partita con l'animo smarrito.. qui l'ho ritrovato!
Vicia- delicato fiorellino.
lunedì 30 maggio 2011
Diga di Ridracoli in solitaria.
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lunedì 2 maggio 2011
A "zonzo" per la Val Marecchia
Da Sabato 23 a lunedì 25 aprile 2011 in Val Marecchia.
I suoi medioevali borghi e la sua conformazione geologica, collegata alla storia medioevale, hanno caratterizzato questo territorio. Alcuni dei suoi antichi borghi sono raggiungibili su strade asfaltate questo fa sì che si possa visitare tranquillamente facendo uso del camper; mezzo ideale per stare a contatto con la natura in piena libertà.
Iniziamo quindi a risalire la valle, prima tappa "Scorticata" ora più conosciuta con il nome "Torriana". Questo nome gli venne dato nel 1938; prima aveva un nome sicuramente meno dolce ma che da solo bastava a descrivere l’asprezza di un luogo tutto abbarbicato sulla nuda roccia. Di “Scorticata” si hanno notizie fin dal 1141, allora il masso calcareo doveva apparire ancora più spoglio e più integrato ai colori delle rocce stesse, da cui, forse, il toponimo.
Era allora una rocca molto importante, in posizione strategica a guardia dell’antica Via Maior, via di collegamento con il Montefeltro e con la Toscana.
A Torriana, si dice, che sia stato ucciso Gianciotto Malatesta famoso per aver messo tragicamente fine all’incontro tra sua moglie Francesca e suo fratello Paolo.Montebello, è un paesino tutto da visitare, l’antico arco dell’entrata al Castrum immette in un silenzioso armonioso borgo con elementi architettonici medievali e rinascimentali, percorrendo il paese lungo una stretta strada scavata nel gesso si arriva fino al ciglio dell'altura rocciosa su cui è arrampicato il paese
Visitare l’imponente rocca è un affascinante viaggio nel lontano passato e, storia e magia si fondono rendendo la visita particolarmente emozionante. Per ulteriori informazioni clicca qui
Saiano- Santuario della Madonna del Rosario
Madonna di Saiano. Il luogo, per fortuna, è raggiungibile soltanto a piedi. Una stretta carraia parte da Ponte Verucchio e con una breve costante salita giunge all'antica mulattiera, ancora ben conservata, che si inerpica fino alla porta della chiesetta. Un tempo, era meta di pellegrinaggio delle donne in attesa di un bimbo, poichè si dice, che qui sia apparsa la Madonna. Oggi sono visibili l'antica torre cilindrica di tipo bizantino (forse dell'VIII secolo) ed i resti delle mura che racchiudono la pittoresca chiesa trifora, con le assai rare tre cappelle absidali e la porta d'ingresso in bronzo scolpita da Arnaldo Pomodoro.
Recentemente restaurata e riaperta al pubblico e al culto ora è sede della comunità monastica francescana che vi dimora.
S. Leo- il sasso che suggerì a Dante il Purgatorio
(Orobanche crenata) Succiamele delle fave
Il nostro viaggio prosegue con la visita a S. Leo. Ogni volta che ci incamminiamo ai piedi dell'imponente rupe, non possiamo fare a meno di pensare che questo enorme masso, un giorno, non ci sarà più e tremiamo al pensiero della sua capitolazione, al punto che non riusciamo a staccare gli occhi da quella strapiombante parete che incombe su di noi."Placca rocciosa di formazione calcareo-arenacea? Coltre o colata della Valmarecchia? Fenomeni geomorfologici"? Tutti termini per gli addetti ai lavori. Per noi, profani, rimane l'incanto di poter osservare, oggi, quello che la natura ha saputo creare, in un tempo lontanissimo.
(Orobanche crenata) Succiamele delle fave
Il nostro viaggio prosegue con la visita a S. Leo. Ogni volta che ci incamminiamo ai piedi dell'imponente rupe, non possiamo fare a meno di pensare che questo enorme masso, un giorno, non ci sarà più e tremiamo al pensiero della sua capitolazione, al punto che non riusciamo a staccare gli occhi da quella strapiombante parete che incombe su di noi."Placca rocciosa di formazione calcareo-arenacea? Coltre o colata della Valmarecchia? Fenomeni geomorfologici"? Tutti termini per gli addetti ai lavori. Per noi, profani, rimane l'incanto di poter osservare, oggi, quello che la natura ha saputo creare, in un tempo lontanissimo.
La visita notturna è stata emozionante, il silezio regnava sovrano nella "Civitas Sanctis Leonis".
Sedum rubrotinctum
Leggo che i romani giunsero in questo luogo fin dal III secolo e costruirono una fortificazione sul punto più elevato del monte, ma non monirono l’abitato di cinta murarie poiché la rupe è di per sé inaccessibile da qualunque lato. per saperne di più clicca qui
Abbiamo poi fatto una visita a Monte Cerignone, paesino del XIII. Ci siamo poi recati alla vicina chiesa del Beato Domenico - dove stavano celebrando la Santa Messa. Avevano collocato gli autoparlanti fuori dalla chiesa così, strada facendo, abbiamo ascoltato la funzione.
Anche Pietracuta merita una visita.
Sulla rupe si ergono i resti della Rocca di Pietracuta, un tempo detta di Pietragùdola, è ricordata dal 962. All'epoca l’Imperatore Ottone I la donò, con altri possessi, a Ulderico da Carpegna.
Lunedi 25, ci siamo poi recati a Casteldelci ed abbiamo partecipato alla Camminata per la Pace.
(Escursione panoramica con Guida Ambientale Escursionistica nei dintorni di Casteldelci verso Fragheto in occasione della Festa della Liberazione d'Italia.10°Camminata per la Pace
Per la libertà e contro ogni forma di violenza
Il 25 aprile, FESTA DELLA LIBERAZIONE, ci rivediamo a Fragheto, piccolissima frazione del Comune di Casteldelci, che fu vittima, il 7 aprile 1944, di una strage nazi-fascista, nella quale persero la vita 30 persone, in maggioranza bambini, donne, anziani. Fragheto, che ha vissuto atroci sofferenze, diventa così il luogo simbolo per l’incontro di tutti coloro che vogliono far crescere la PACE, la cultura dei diritti umani, della giustizia e della solidarietà).
Con un numeroso gruppo di persone siamo partiti da Casteldelci e, percorrendo carraie, stradelli e
Dove era stato organizzato un pranzo caldo e dove siamo stati intrattenuti con musiche melodiche suonate con organetti.
E' stata una Pasqua serena, all'insegna della partecipazione e dell'amicizia!!!
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