sabato 20 febbraio 2021

SENTIERO N. 2 - AD ANELLO- PER BRENTO SANICO DA PIAZZOLA BRENTANA, BRENTO E RITORNO


Da Piazzola Brentana “S. Pellegrino” a Brento e ritorno. 



E’ questo uno dei sentieri più interessanti sia a livello storico che naturalistico, percorribile in tutte le stagioni, “tenendo presente, ad ogni modo, che in caso di forti e ricorrenti piogge potrebbero sorgere difficoltà per superare i guadi”.

Per raggiungere il luogo di inizio percorso: per chi proviene da Firenzuola, prima di giungere alla Canonica di San Pellegrino, si svolta a sinistra indicazioni “Via Brento - Piazzola Brentana”, per chi proviene da Imola dovrà oltrepassare la Canonica di San Pellegrino e, subito dopo la curva a gomito a sx, si svolta a dx, indicazioni “Via Brento - Piazzola Brentana”. La si percorre fino in fondo. Un evidente slargo permette di lasciare le auto.

Qui si trovano due cartelli verticali

Ci si incammina seguendo le indicazioni e dopo trenta metri si supera un primo guado. Sulla destra c’è una piccola casa chiamata (sulla carta) Ca’ del Monte; Ma in realtà un tempo era un mulino, “Mulino di Brento (basso) m.390”.  
Era un secondo Mulino rispetto a quello alto, definito una  “guadagnina”; funzionava con la stessa acqua. Non aveva praticamente la (gora o botte) Possedeva una sola macina (o palmento) molto antica, di conglomerato del diametro di 90 cm. Ha funzionato fino al periodo della guerra. Attualmente è una casa privata.

Di seguito si giunge al Mulino di Brento (alto) m.400, sul torrente Brentano sulla carta fosso Brentano




Attualmente di proprietà del Signor Liverani Lanfranco, La struttura  conserva ancora le mura originali. Era un  mulino del tipo “sul torrente” ma con botte non troppo grande, dato che la portata dell’acqua era notevole. Era presente nel catasto fin dal 1697, con un palmento (o macina) faceva parte dei bene che il Conte Ugolino di Castello vendette ai Fiorentini. Ha funzionato fini al 1946 con il mugnaio Nisio Gori.

Il percorso poi continua in salita e, per un buon tratto, si mantiene alto sulla destra idrografica del fosso. In ogni stagione, tranne in pieno inverno, si possono ammirare molteplici varietà di fiori. 



Poco più avanti troverete un cartello con scritto “Casa di Cappuccetto Rosso" in realtà è  un piccolo essicatoio per le castagne, in perfetto stato di conservazione che si trova a circa 50 metri dal sentiero. 










  1. Nel Medioevo le castagne diventano frutti conosciuti ed apprezzati come testimoniano i manoscritti di moltissimi uomini del tempo; nell'edizione di Parigi del 1486 il Cris de Paris attribuisce alle castagne provenienti dalla Lombardia il pregio di essere le migliori disponibili sui mercati della capitale francese, fatto che testimonia l'ormai affermata commercializzazione 

    1. Gli essiccatoi per antonomasia sono però quelli appositamente concepiti e costruiti per essiccare le castagne. Si tratta di piccole strutture a un solo vano inframmezzato da un graticcio ligneo, che sorgono sia presso le case d'abitazione sia in forma sparsa e isolata tra le selve (Wikipedia)



Innalzandosi il sentiero si avvicina al fosso, questo porta a dover fare alcuni guadi, ma senza alcuna difficoltà. 



Circa a metà percorso proprio in prossimità di un guado, un cartello indica cascata a sx - Brento diritto. La cascata  vale una breve deviazione. 









Il percorso continua a salire ma poi si appiana  e dopo un paio di guadi si giunge ad un nuovo cartello con frecce, che indica: a sx, Mulin Secco, m.490 a dx Brento.






Mulin Secco era, anch’esso un mulino del tipo sul torrente serviva i residenti Brentani. Ricordato fin dal 1372 quando il “Conte Ugolino Di Castello” lo vendette, insieme al paese di Brento, al Castello e alla chiesa ai Fiorentini per 2.500 fiorini d’oro. Aveva, una macina e una gualchiera per la lavorazione della lana.

Con “Mulin Secco”, Si intendeva un opificio non mosso dall’acqua ma da animali o braccia umane, che lavorava in zone dove mancava acqua e, forse, in passato ha avuto questa caratteristica.


Naturalmente poi, per proseguire verso Brento, si ritorna sui propri passi e, giunti al cartello, si sale a destra, indicazione Brento.

Il sentiero prosegue in salita e, in circa 30 minuti, porta alla strada vicinale, nonchè sentiero n. 1, che perviene da San Pellegrino.

 


Si va a sinistra e, in 10 minuti, si giunge a Brento. 






Per il ritorno alle auto che permette di percorrere un giro ad anello; uscendo dal borgo si va a destra e si segue la strada ex mulattiera che perviene da San pellegrino, in circa quaranta minuti, conduce a Piazzola Brentana, dove si sono lasciate le auto. 

Tempo ore 3 + soste disl. m.380.


Chiesa dedicata a San Biagio.