Il luogo è raggiungibile:
da Parma transitando per: Langhirano, Pastorello, Lagrimone, Ranzano, Prato Spilla.
da Aulla transitando per: Varano, Passo del Lagastrello, Prato spilla.
Lago di origine tettonica-glaciale che si trova nella Val Cedra, incassato tra il Monte del Lago, il Monte Torricella ed il Monte Bragalata. Usato per scopi idroelettrici le sue sponde sono state alterate. Nella rigogliosa vegetazione si possono osservare alcuni esemplari di Abete Bianco, usato in passato per la costruzione di navi, alcuni Tassi ed anche alcuni arbusti di rododendro. Si ritorna sui propri passi e si scende al Lago Ballano (ore 1.55 - m. 1346). Ora si risale su tranquilla mulattiera dentro al bosco, che porta a Prato Spilla (ore 2.20).
Secondo giorno: Prato Spilla, Lago Palo, Crinale dei Cento Laghi, Laghi Sillara e ritorno per il sentiero basso lungo il quale si incontra il Lago Martini.
Ci incamminiamo sulla pista da sci. Fatti circa cinquanta metri si svolta a sinistra su sentiero CAI 703/A. Questo sale ripido in mezzo al bosco. Il fondo a ciottoli fa pensare ad una antica mulattiera. In breve si giunge al Lago Palo (ore 0.30 - m. 1488). Anch’esso fa parte delle innumerevoli conche lacustri di origine glaciale che si trovano in questa fantastica zona. Si costeggia il lago sulla destra per l’esatta sua metà, poi lo si abbandona per salire a sinistra al margine del bosco fino a giungere alla Forcella del Lago (ore 1.00 – m. 1628). Ora si sale la dorsale di destra e ci si immette in uno stretto sentierino che taglia un fittissimo vaccinieto e che in breve porta alla sella fra il Monte Malpasso e Cima Canuti (ore 1.10 – m. 1683).
Fantastica la vista sul Golfo deLa Spezia , le Apuane, Monte Giovo con le sue antenne, l’Alpe di Succiso, Monte La Nuda e i Groppi di Camporaghena. Si va a destra cavalcando la stretta dorsale, ma senza alcuna difficoltà, verso Cima Canuti (ore 1.20 – m. 1730). Ora si prosegue per la seconda cima. Ancora una breve discesa ed una nuova salita a Cima Pitturina (ore 2.02 – m. 1733). Come si può capire stiamo cavalcando la schiena di un dromedario che, subito dopo, diventa la schiena di un drago; infatti si dovrà scendere su cresta a roccette alquanto esposta. E’ un tratto da percorrere con la massima prudenza fino a Foce Branciola (ore 2.15 - m. 1680). Ora, senza alcuna difficoltà, tranne la fatica, si sale a Monte Bocco (ore 2.40 – m. 1783). Qui si trova un grosso omino impilato. Si scende a Monte Uomo Morto (ore 2.50 – m. 1766) e si risale ad un’altra cima senza nome. Si prosegue per Passo Giovarello; in basso a destra si intravedono il Lago Martini, Capanna Cagnin e il Lago Verde. Ancora un buon tratto e si giunge a Passo Campione. Per i Laghi Sillara si va a destra; se si vuole salire a Cima Sillara si va diritto in ripida salita. Il nostro scopo è quello di raggiungere i Laghi Sillara, quindi andiamo a destra su sentiero a mezzacosta che porta, in breve, sopra i laghi. Un vero spettacolo, visti da questa posizione. L’ultimo tratto si fa su ripidissima discesa. Sensazionale è la vista delle acque di questi due laghetti; cristalline e di un blu intenso fanno restare senza parole (ore 4.10 – m.1730). Per il ritorno si prende il sentiero basso che transita da Passo Cavallo e scende al Lago Martini (ore 5.00 – m. 1709). Purtroppo le acque di questo laghetto si stanno prosciugando, un vero peccato perché qui vive il Tritone (Triturus alpestris), un piccolo anfibio simile ad una lucertola che appartiene al genere salamandridae e se il lago si prosciuga questo simpatico e raro animaletto va incontro a vita dura. Da questo punto si ritorna sulle piste da sci e, di seguito, si scende a Prato Spilla (ore 5.40 – m. 1351).
Fantastica la vista sul Golfo de