Questo itinerario, che per la maggioranza si sviluppa all'interno di splendide faggete, risulta piacevole anche con temperature attorno ai trenta gradi.
Partenza dalle Balze di Verghereto m. 1092
Lasciata la piazza si imbocca la strada con indicazione Rimini. Subito sul lato sinistro della strada c'è una sorgente perenne che fornisce ricche acque fresche.
Poco più avanti, sempre sulla sinistra si trovano i segnavia per S. Alberico; sentiero "00".
Lungo la mulattiera ci sono le 14 stazioni della Via Crucis, antiche cellette in arenaria che resistono alle intemperie e danno una forte religiosità al cammino.
Salendo la mulattiera si fa più larga, il bosco dirada, lasciando così entrare più luce. Anche se, normalmente sconsigliamo di non partire da soli, questo tratto di sentiero che porta al Monastero, percorso in solitaria fa riflettere e dona serenità e pace.
L'eremo è situato in diocesi di Sarsina, all'altezza di m.1147, tra il monte Ocri, il monte Aquilone e il massiccio del Fumaiolo.
Una tradizione costante attesta che fu fondato ed abitato da S. Alberico, sebbene nulla sia noto con certezza della vita del Santo. Secondo alcuni egli sarebbe vissuto nel V secolo, secondo altri nel XIII secolo, e sarebbe stato amico di S. Francesco. Oggi alcune considerazioni fanno pensare che egli sia vissuto nell' XI secolo e che sia stato un seguace di S. Romualdo. Tratto da "Storia locale della Romagna"(ore 0.40 - m. 1130).
Superato il monastero si prende il sentiero n.125 che sale a sinistra all'interno di un fitto bosco. Giunti ad un bivio si va a destra, un tratto scoperto ma presto si è di nuovo dentro al bosco.
Giunti al grande slargo della località faggio scritto, si sale sulla larga massicciata sentiero n. 129 che porta al Rifugio Biancaneve (ore 1.50 - m. 1360).
Dal bellissimo ed invitante prato del rifugio si va a destra e seguendo nuovamente il sentiero 00 si scende al valico e, di seguito, all'interno della splendida e buia pineta si sale alla cima del monte Fumaiolo.
La vista purtroppo è fermata dalla fitta pineta. Ci si deve accontentare di piccole finestrelle; ma, considerando il poco dislivello, vale comunque la pena di salire fino alla cima (ore 2.10 - m. 1393).
Si ritorna sui propri passi, giunti al Valico ci si incammina sul sentiero 104 che porta alla Sorgente del Tevere (ore 2.35 - m. 1265).
Luogo di una bellezza unica!
Ora si scende alla strada asfaltata e, al secondo tornante, in corrispondenza di un segnavia per la cascata del Tevere, si svolta a sinistra seguendo il sentiero 106 che si inoltra nel bosco (ore 3.10 - m. 1144).
Il percorso sale ripido fino a giungere in uno slargo, luogo chiamato i Laghi, ma oggi di acqua neanche una goccia. (ho scattato questa foto dopo avere superato la zona).
Si giunge poi ad un secolare faggio, bellissimo e in piena salute.
Poco dopo, si scende a destra, su sentiero 106/a (ore 3.20 - m. 1206)
che transita ai piedi di ciclopiche arenarie che sovrastano il paese delle Balze e, in quindici minuti, si giunge al paese.
Se si prosegue panoramico sentiero principale si giunge comunque alla mulattiera per S. Alberico che, seguendola a destra, porta alle Balze. (ore 340 - m. 1092).
Tranquilla camminata senza grandi dislivelli adatta a tutti.
Tempo ore 3.40 + le soste
Dislivello m. 530
Lunghezza Km. 10.200 circa
anna
Giunti al grande slargo della località faggio scritto, si sale sulla larga massicciata sentiero n. 129 che porta al Rifugio Biancaneve (ore 1.50 - m. 1360).
La vista purtroppo è fermata dalla fitta pineta. Ci si deve accontentare di piccole finestrelle; ma, considerando il poco dislivello, vale comunque la pena di salire fino alla cima (ore 2.10 - m. 1393).
Si ritorna sui propri passi, giunti al Valico ci si incammina sul sentiero 104 che porta alla Sorgente del Tevere (ore 2.35 - m. 1265).
Luogo di una bellezza unica!
Ora si scende alla strada asfaltata e, al secondo tornante, in corrispondenza di un segnavia per la cascata del Tevere, si svolta a sinistra seguendo il sentiero 106 che si inoltra nel bosco (ore 3.10 - m. 1144).
Il percorso sale ripido fino a giungere in uno slargo, luogo chiamato i Laghi, ma oggi di acqua neanche una goccia. (ho scattato questa foto dopo avere superato la zona).
Si giunge poi ad un secolare faggio, bellissimo e in piena salute.
Poco dopo, si scende a destra, su sentiero 106/a (ore 3.20 - m. 1206)
che transita ai piedi di ciclopiche arenarie che sovrastano il paese delle Balze e, in quindici minuti, si giunge al paese.
Sasso di Simone e Simoncello visto dal sentiero n.106 |
Se si prosegue panoramico sentiero principale si giunge comunque alla mulattiera per S. Alberico che, seguendola a destra, porta alle Balze. (ore 340 - m. 1092).
Tranquilla camminata senza grandi dislivelli adatta a tutti.
Tempo ore 3.40 + le soste
Dislivello m. 530
Lunghezza Km. 10.200 circa
anna
Nessun commento:
Posta un commento