venerdì 29 gennaio 2010

Domenica 3 gennaio 2010 - escursione al Corno alle Scale e Lago Scaffaiolo



Camminata nella neve candida del Corno alla Scale e al Lago Scaffaiolo.
La giornata è perfetta, anche se in realtà fa molto freddo. La stradina delimitata da alberi carichi di neve crea un ambiente suggestivo. Il silenzio regna sovrano. Il sole ancora non ha superato il crinale, ma dopo mezz’ora di cammino ci raggiungono i primi timidi





raggi di sole che subito prendono forza e pian piano alzano la temperatura. La montagna ora si è trasformata in un quadro spettacolare dove le zone d’ombra e di luce creano un equilibrio perfetto. Siamo partiti con l’intenzione di raggiungere la grande croce posta su “Punta Sofia” del Corno alle Scale. Ma ora ci rendiamo conto che sarà un’impresa difficile perché c’è molta neve e le tracce sono scarse. Raggiungiamo, ad ogni modo, facilmente, il
Rifugio Duca degli Abruzzi
e il piccolo Lago Scaffaiolo. Lo spettacolo è grandioso. Il laghetto è ghiacciato e due bambini. un cane e una persona adulta stanno pattinando sulla sua superficie.








La vista è da brivido e da mozzafiato. Al rifugio lasciamo cinque copie del nostro libro “Sentiero 00 da Bocca Trabaria al Passo dei due Santi” e ci deliziamo con la classica fetta di torta bagnata in un caldissimo the. L’ambiente è accogliente, piacevole e ritemprante. Ma ora è giunto il momento di ripartire. Salutiamo il gestore, calziamo i ramponi e ci incamminiamo ricalcando la traccia lasciata sulla neve da precedenti escursionisti e, tagliando a mezzacosta il Monte Cupolino, ci portiamo sul filo di cresta in direzione del Corno alle Scale.


La neve caduta durante la notte non è abbastanza compatta da sostenere il nostro peso. Si procede quindi piano e con fatica. Raggiunto il Passo dei Tre Termini, saliamo a Monte Cornaccio e ridiscendiamo al Passo dello Strofinatoio.








Qui ci rendiamo conto che non è il caso di salire alla croce. Si è fatto troppo tardi, meglio rimandare. Decidiamo di scendere verso il piccolo










Rifugio Sasseto seguendo la lieve traccia lasciata da uno sciatore e, di seguito, raggiungiamo la pista percorsa al mattino che, in breve, ci porterà all’auto.