WEEK-END IN TRENTINO
Itinerario: Caderzone, Rifugio Giuliano, Val Genova, Cascate di Nardis, Caderzone.
Sin dall’epoca preistorica l’uomo colonizzò il territorio del Trentino, territorio che si presenta a forma di farfalla e che per la maggioranza è montuoso, ad esclusione di alcune piccole aree pianeggianti situate nei fondovalle. La Val Rendena è famosa per le sue cascate formate dal Fiume Sarca che scende dai sovrastanti ghiacciai dell'Adamello. Spettacolari e impetuose, le sue acque rumoreggianti si fanno strada fra rocce e grossi massi che pian piano leviga. La sua folle corsa si placa solo una volta giunto a valle per proseguire poi silenzioso e tranquillo lambendo i verdi prati, della Val Rendena, oasi di pascolo per la famosa vacca di colore“bigio”.
La quota più bassa del territorio del Trentino si trova al lago di Garda (65 m . s.l.m.), quella più alta sul Monte Cevedale (3764 m . s.l.m.).
Caderzone, nostro punto di partenza, è un incantevole luogo dove il verde dei prati, ricco di sfumature, si fonde con il verde più scuro dei boschi, dove lo sguardo viene attirato dall’azzurrissimo cielo punteggiato da candide nuvole bianche e dove si possono ammirare, fra prati e cielo, le alte cime dell’Adamello-Presanella e le affilate guglie delle dolomiti di Brenta. I sentieri che si estendono in ogni angolo del territorio sono adatti sia per chi vuole fare semplici passeggiate sia per chi vuole affrontare percorsi più impegnativi.
Il percorso:
sabato: parcheggiata l’auto vicino al cimitero di Caderzone (m. 770), si ritorna sulla strada asfaltata e si va a destra. Si oltrepassa la chiesa e, poco più avanti,si sale la bella gradinata, a sinistra, che porta sulla stradina asfaltata dove, in un bivio, si trovano i segnavia per i Laghi S. Giuliano, sentiero n. 221.
Si prosegue per la Via S. Giuliano per un breve tratto, poi la si abbandona per prendere lo stradello, lastricato, che sale a sinistra (ore 0.15).
E’ una mulattiera messa in opera negli anni trenta dalla gente del luogo, costruita con maestria e tanta fatica.
Essa, salendo senza soluzione di continuità, termina a Malga Campostril (ore 2,50 – m. 1830).
Da questo punto si prosegue su stretto sentiero sassoso, in ripida salita,fino al bellissimo Lago Vacarsa o di Campostril, di origine glaciale.
Le sue acque incontaminate ospitano la trota fario , salmonide di notevole bellezza, autoctono delle nostre acque montane (ore 3,10 – m. 1912).
La salita non è ancora terminata, un ulteriore ripidissimo tratto porta alla Bocchetta dell’Acqua Fredda da dove si gode un’ampia vista sui fantastici rilievi della Val Genova (ore 4,20 – m. 2178).
Ora si scende nella bella conca che ospiti bellissimi laghi Garzonè e S. Giuliano,
in riva ai quali si trova il piccolo e simpatico Rifugio S. Giuliano, gestito con competenza ed estrema gentilezza. Questo luogo, incantevole, infonde pace e serenità
(ore. 5,10 – m. 1960).
Domenica
Spalle al Rifugio, sentiero n. 221, si risale il crinalino e si ridiscende in Val Germenega, dove si trovano sia la Malga omonima che, spostandosi di cento metri a sinistra, il suo piccolo laghetto (ore 1,00 – m. 1869). Si ritorna sui propri passi e, lasciando la malga sulla destra, in corrispondenza di essa, si va a sinistra. Poco dopo si trovano i segnavia. Si va a destra, seguendo il segnavia Germenega Bassa, sentiero n.224. Si percorre una zona prativa inzuppata di acqua, dove scorre anche un bel torrente che lo si guada su ponticello in legno.
Poco dopo, quando il prato viene interrotto da un boschetto, si devia a destra su evidente traccia, tenendo sempre il torrente sulla destra (ore 2.00 – m. 1596).
Alla vista della Malga si trovano di nuovo i segnavia per Val Genova, sentiero n. 244, che prosegue a destra. Si supera un nuovo ponticello ed, in breve, si inizia a scendere. E’ una lunga e ripida discesa che porta sul sentiero delle cascate (ore 3.15 - m. 1072).
Si va a destra.
"Andando a sinistra si attraversa il dirompente e rumoroso Fiume Sarca e ci si immette nella strada asfaltata della Val Genova".
Ora il sentiero a fondo sassoso segue sempre la destra idrografica del Sarca in un ambiente boschivo e fresco, da percorrere con attenzione in caso di fondo bagnato.
Si giunge così alla fantastica cascata di Nardis, formata dal torrente Nardis che discende dalla Presanella (ore 3.55 – m. 976). Ora, avendo sempre il fiume sulla sinistra, si prosegue su largo stradello che, poco dopo, si immette nella strada asfaltata che è da seguire a destra. Dopo avere superato il bacino dell’ENEL si va a destra sulla prima sterrata con indicazione Carisolo.
Di seguito ci si immette nella pista ciclabile che attraversa la splendida valle percorsa dal
Fiume Sarca che, ora placato, scorre tranquillo e accompagna fino a Caderzone
(ore 5,10- m. 770).
Splendido week-end!Le foto e le descrizioni dei vostri post fanno sempre venire la voglia di partire.
RispondiEliminaGrazie Giuliano!Ogni angolo della nostra bella Italia merita di essere visitato e vissuto. Ma alcuni luoghi, più di altri, procurano davvero forte emozioni!
Eliminacomplimenti per ottimo post e per fare consocere ai più luoghi insoliti di grande bellezza
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