Alleghe e dintorni.
La nostra meta è di raggiungere Alleghe ma dopo avere letto che a Canale d’Agordo sulle facciate delle case si possono ammirare dei bellissimi affreschi risalenti al 1600 - 1700 hanno vinto la curiosità e l’interesse. Cosi, giunti a Cencenighe, abbiamo svoltato a sinistra per Cavalese e, percorsi 4,5 km, siamo giunti al bel paesino di Canale d’Agordo. Paese che risale al 1185 citato nella bolla di Papa Lucio III. Si entra in paese attraversando il ponte sulTorrente Bios
e subito ci accoglie la bella piazzetta
cinquecen-tesca su cui domina la Chiesa Arcipretale di S. Giovanni Battista sorta attorno al 1300.
Iniziamo la visita incamminandoci lungo le vecchie e strette stradine dove ancora si possono osservare i “tabià” (fienili), veri monumenti all’enorme fatica contadina. Notiamo anche diverse antiche fontane.
La casa più affrescata si trova nella Piazzetta Tancon ed è l’ex Casa delle Regole, ovvero, dell’organizzazione comunitaria con poteri e dignità uguali per tutti i capi famiglia. Ci spostiamo poi ad Alleghe ((m.978),
Il Monte Civetta viene citato per la prima volta in un documento del 1665 con nome di Zuita. Il toponimo si fa risalire alla parola latina “civitas”, infatti la grande muraglia della parete nord-ovest può dare l’impressione di una città “turrita e merlata”
Secondo giorno.
E’ una lunga e ripida salita con bella vista sul Monte Pelmo (ore 2.15 m. 2132). Dopo una buonissima fetta di strudel, ancora caldo, ci incamminiamo verso la Forcella Coldai, sempre su sentiero 556 ed anche alta via n.1.
Dalla Forcella (ore 2,25 - m. 2191) la vista spazia su varie vette compresa la Marmolada.
Il lago Coldai, (m. 2143) è un vero gioiello incastonato alla fine della paretona del Civetta ed in posizione paesaggistica davvero coinvolgente. Di fronte, alla Marmolada. Sotto, 1300 metri più in basso, si vede Alleghe con il suo lago.
Si prosegue sul sentiero 560 che passa alla destra del lago.
Si attraversa il ghiaione alla base della paretona del Civetta. I segnavia, ad ogni modo, vanno a dx , in discesa, per poi risalire più avanti per il Rifugio Tissi.
Ma noi abbiamo optato per il ghiaione dove c’era da superare anche qualche tratto con neve ghiacciata, senza però alcuna difficoltà.
Ma noi abbiamo optato per il ghiaione dove c’era da superare anche qualche tratto con neve ghiacciata, senza però alcuna difficoltà.
Giunti al Rifugio Tissi (ore 4.15 - m 2250) vale davvero la pena di salire ancora le poche decina di metri che portano alla Cima del Col Rean (m.2296) dove la vista spazia sulle cime del...
Cristallo, della Croda Rossa, del Cadini e Sorapis, della Marmolada e di altri ancora.
Per il ritorno percorriamo il sentiero n. 563 che subito inizia a scendere infilandosi dentro al bosco. Il suo fondo, da subito, è a sassi sconnessi, poi peggiora quando lo si abbandona per deviare a destra e dove si incontrano alcuni tratti attrezzati.
E' una ripida e lunga discesa di 1300 m. che mette a dura prova gambe e schiena. Una sosta al piccolo rifugio di Casera di Casamatta (ore 5.30 – m. 1675), una bella struttura in legno con letti e vettovaglie, aiuta a riposare le ginocchia.
Poi giù, ancora di brutto, fino alla cascata del Ru Col Alto
Tempo: ore 7,10 + le soste
Dislivello: m 844 in salita e 1318 in discesa
E’ un’escursione, senza alcun dubbio, gratificante ma abbastanza faticosa, soprattutto per la lunghezza e la notevole discesa.
anna
anna
.
Meraviglioso! Ho passato molte estati in questi posti e conosco le zone da te fotografate anche se la mia base era ad Arabba.
RispondiEliminaSi sono luoghi che nulla lasciano all'immaginazione e la vista è sempre appagata!
Elimina