lunedì 25 luglio 2011

Falco-Falterona-Lago degli Idoli

Domenica 3 luglio 2011, "Lago degli Idoli"
Ci sono luoghi che, una volta visitati, si desidera volentieri rivedere di tanto in tanto, a motivo della loro bellezza. Uno di questi luoghi, senza dubbio, è il "Lago degli Idoli" alle pendici del Monte Falterona.
Su questo piccolo laghetto, ora monitorato e alimentato è stato detto di tutto per ciò che riguarda il passato. Pochi, invece, sanno che oggi in quell' incredibile conca si è creato un microclima adatto alla vita di numerose piccole creature, oserei dire, venute da lontano. Mentre contenplavo il piccolo laghetto e il mio pensiero andava alle antiche popolazioni,
i miei occhi hanno percepito delle lucine azzurre, come piccoli lampi. In un primo momento ho pensato ad un'illusione ottica dovuta alla limpidezza dell'aria e al sole cocente. Ma, poi, abituandomi alla luce, ho visto chiaramente che quelle lucine azzurre erano piccole e delicate libellule. Incredula ed emozionata ho cercato catturare una loro immagine di rapire una loro immagine e, mentre lo facevo pensavo che, forse non avrei dovuto. Da dove venivano? Come avevano fatto ad arrivare fino lì? Come per gli Idoli, "interrogativo che esiste dalla notte dei tempi"?
D'altro canto, tutto quello che riguarda questo lago è anomalo; dall'invaso che dovrebbe essere stato creato da una dolina, ma le rocce costituite da strati di arenaria, non possono essere sede di fenomeni carsici; dal fatto che, non aveva emissari, l'acqua vi affluiva dal basso e dall'interno della montagna finché la pressione idrostatica non raggiungeva l'equilibrio;  in questo modo il livello si manteneva costante, con un nuovo afflusso quando vi avveniva un prelievo. Per questo suo apparente inspiegabile comportamento veniva considerato sacro. Ma queste cose le ho già scritte nel mio post del 6/4/09. Scusate, sarebbe una ripetizione.



Stupendo esemplare di Orobanche Gracilis.
Anch'essa "abita" al laghetto.

Proseguendo sul sentiero si giunge a "Capodarno", luogo suggestivo a 1358 m. s.l.m., dove si trova la sorgente del Fiume Arno, quinto fiume d'Italia che, con una corsa di 241 km. attraverso il casentino e la piana di Arezzo, sfocia poi nel Tirreno, presso Marina di Pisa. Posta sopra la sorgente si trova una lapide dove sono sono stati incisi i versi di Dante.




Ma le sorprese non sono finite. Dopo avere percorso un lungo tratto di bosco, con alcuni ripidi saliscendi, si giunge ad un'area denominata "Gorga Nera"; qui vive la "Rana Temporaria" un esemplare raro ed in pericolo di estinzione.
L'escursione parte dalla località  "Piancancelli". 
Il luogo si raggiunge da Santa Sofia, per chi proviene della Romagna, o da Stia, per chi proviene dalla Toscana. Giunti al Passo della Calla si prosegue per Piancancelli, dove termina la strada. Qui si parcheggia l'auto. 
Sulla sinistra si prende il sentiero "00" che si inoltra all'interno di una splendida faggeta e porta, in circa 30 minuti, alla sommità di Monte Falco. 


Splendida vista sulle arenarie delle Balze delle Rondinaie e sul sottostante paese di Castagno d'Andrea. Ora si scende nuovamente all'interno della faggeta, su largo sentiero ricoperto di foglie secche che, calpestate, producono un piacevole fruscio. 
Dopo circa 15 minuti di cammino, occhio sulla destra!  Si trova un segnavia su di un albero ed una freccia in legno  indicano, a destra M. Falterona. 

Si sale ripidamente per 10 minuti e si giunge alla croce. Ora la vista spazia sulle colline romagnole. Si prosegue seguendo il sentiero n. 3, che scende a sinistra. Attenzione ai bivi! Tenere sempre la sinistra, trascurare il primo bivio, Lago Idoli a destra. Proseguire a sinistra fino a giungere ad un cancello, qui si va a destra. Ad ogni modo è ben segnalato.
Sono passati circa 30 minuti dalla Croce del Falterona. Ora si segue una larga carraia e, in 10 minuti, si giunge al Lago degli Idoli.


Il luogo merita davvero una lunga sosta. Sempre seguendo il sentiero n.3, in 15 minuti si arriva a Capodarno, dove nasce l'omonimo Fiume e dove si trova la lapide con i versi di Dante. Si prosegue con alcuni saliscendi e si giunge alla località Le Crocicchie, pianoro con quadrivio. Si attraversa il piccolo pianoro e si prosegue in ripida discesa dentro al bosco. Anche qui c'è da tenere sempre la sinistra, anche se sembra un controsenso. 
In 15 minuti, ad ogni modo, si arriva ad un'altro piccolo laghetto chiamato Gorga Nera, dove vive la "Rana Temporaria". 
Noi ne abbiamo vista una piccola. In verità, dalla foto sul pannello, sembra molto più grande ( quindi non giurerei che quella della mia foto sia proprio  la "Temporaria"). 
Si prosegue su stradello ed in 15 minuti si raggiunge alla Fonte del Borbotto. 
Luogo dotato di tavoli e panche, frequentato, quindi, anche da famiglie con bambini. Da questo punto, per raggiungere Piancancelli, dove si è lasciata l'auto, occorrono circa un'ora è 15 minuti. Il percorso si svolge interamente su largo stradello, in salita.

Tempo di percorrenza - ore 3,40, senza le soste.
Dislivello m. 600
                                                                                              


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